Pietro MerziSiamo quasi alla fine del nostro emozionante viaggio con Youth Empowerment Project e dopo aver ascoltato le esperienze degli altri volontari, oggi intervistiamo Pietro Merzi, un’altra delle 18 facce di YEP.


Ventunenne di Custoza, Pietro è iscritto all’Università degli Studi di Padova, dove il primo anno ha frequentato il corso di Lettere Moderne con l’intenzione di aprirsi una strada verso l’insegnamento, ispirato dall’esperienza liceale e da alcuni professori che gli hanno trasmesso la loro passione. L’anno successivo ha deciso di allargare i propri orizzonti e di cambiare percorso iscrivendosi a Scienze Politiche, Relazioni Internazionali e Diritti Umani. Questa laurea gli permetterebbe di approfondire vari ambiti teorici di suo interesse e di guadagnare competenze spendibili anche in campo professionale. Non avendo molto tempo libero a causa dei suoi impegni come studente e come scout, Pietro ha visto nel progetto YEP un’opportunità unica, poiché questo offriva una certa flessibilità riguardo l’organizzazione degli orari in cui prestare servizio. Inoltre, ciò che aveva catturato particolarmente la sua attenzione era la disponibilità di un posto come volontario per affiancare un regista professionista; Pietro è sempre stato interessato al mondo cinematografico in senso ampio e gli sarebbe piaciuto addentrarcisi, esplorando quella parte relativa al montaggio video e alla regia. Mediante l’iniziativa del comune, Pietro ha potuto quindi unire l’utile al dilettevole e grazie al compenso guadagnato tramite il servizio con YEP, potrebbe scegliere di pagarsi autonomamente le tasse universitarie in modo da pesare meno sui propri genitori oppure di investire i soldi in qualche corso extracurricolare per acquisire nuove competenze o rinforzare quelle che già ha ottenuto grazie all’esperienza con questo progetto. Pietro si è occupato di affiancare un regista, seguendo il suo lavoro, assistendolo e aiutandolo con la documentazione dei vari aspetti dello Youth Empowerment Project; inoltre ha intervistato parte dei volontari, scrivendo per ognuno un articolo riassuntivo della loro esperienza e dei loro punti di vista. Uno degli obiettivi di Pietro sarebbe quello di riuscire ad abbinare il suo percorso universitario con la passione per la creazione di contenuti multimediali e lavorare nell’ambito sociale; ha infatti inserito nel suo piano di studi esami come “cinematografia documentaria” e ha preso in considerazione come uno dei suoi possibili futuri sbocchi di specializzazione una scuola di documentaristica.
Oltre agli aspetti già citati, Pietro ha apprezzato questa iniziativa del comune poiché gli ha permesso di scoprire nuove realtà del territorio in cui vive, come ad esempio l’esistenza di un centro Alzheimer a Sommacampagna, e ha potuto fare nuove conoscenze, incontrando e intervistando volontari come lui ma anche persone esterne a YEP.

 


Davide Zarri


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